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Mercoledì della seconda settimana di Quaresima


Quest'oggi siamo invitati a prendere in considerazione altro aspetto fondamentale del nostro cammino alla sequela di Gesù: il dono di sé nel servizio agli altri.

Il brano di Vangelo di oggi ci porta a contemplare Gesù come modello del nostro servizio, Lui che non si è risparmiato mosso dall'amore! Possiamo domandarci se nella nostra vita di tutti i giorni riconosciamo che è la forza dell'amore a spronarci al dono di noi stessi senza riserve.

In alcuni momenti potrebbe essere che come i discepoli anche noi ci perdiamo in ciò che non è fondamentale. Oppure che gli impegni quotidiani ci portino a vivere per abitudine e non come risposta d'amore alla chiamata che abbiamo ricevuto.

L'esercizio che possiamo compiere oggi è quello di prendere il Vangelo e fermarci all'ascolto dei nostri sentimenti nel momento in cui ci viene rivelato ancora una volta qual è lo stile del discepolo.

Lasciamo che le parole del Vangelo tocchino il nostro cuore e ci diano "la spinta" di cui abbiamo bisogno per camminare gioiosi sulle vie del Signore.



Prima Lettura Venite, e colpiamo il giusto.

Dal libro del profeta Geremìa (18,18-20) [I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole». Prestami ascolto, Signore, e odi la voce di chi è in lite con me. Si rende forse male per bene? Hanno scavato per me una fossa. Ricòrdati quando mi presentavo a te, per parlare in loro favore, per stornare da loro la tua ira.

Parola di Dio.

 

Vangelo Lo condanneranno a morte.

Dal Vangelo secondo Matteo (20,17-28)

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

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