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Martedì della Terza Settimana

In ascolto della Parola...

È venuto Giovanni e i peccatori gli hanno creduto.

Dal Vangelo secondo Matteo (21,28-32)

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Non ne ho voglia. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: Sì, signore. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore.


...per ascoltare noi stessi

Il Vangelo di oggi ci mette dinanzi a una domanda fondamentale per la nostra vita di credenti, ancor di più in questo periodo intenso di attesa e preparazione. Innanzitutto se facciamo caso, il brano di oggi è la continuazione di quello che ieri ci veniva offerto dalla liturgia. Facendo attenzione a questo piccolo particolare possiamo trarre per un insegnamento profondo per il nostro cammino spirituale: Nel Vangelo ci viene presentato un Gesù che vuole a tutti i costi che entriamo in contatto con la nostra verità più profonda. Ecco il senso della Parabola.

Oggi proviamo anche noi a "entrare" nel testo no come spettatori, ma da protagonisti. Facciamo memoria di tutte quelle volte in cui, in modo superficiale, abbiamo detto dei "no" o dei "si" che poi nel concreto si sono invertiti. I pubblicani e le prostitute ci sono di esempio nel loro SCEGLIERE di cambiare e impegnarci su quella strada.

Nella preghiera lasciamoci toccare dalla Parola del Vangelo e rispondendo alla domanda di domenica scorsa scegliamo un passo da compiere. Buon cammino!


Gesù ha sempre una maniera efficace di coinvolgere i suoi ascoltatori attraverso il racconto delle parabole. L’errore che a volte noi facciamo è quello di pensare di essere solo degli spettatori che guardano la storia pronti a cavarne fuori solo una morale. La verità però è un’altra: ogni parabola in realtà non solo parla a noi, ma parla di noi. Noi non siamo solo uno dei personaggi, ma siamo tutti i personaggi di quel racconto. In noi ci sono vari aspetti che Gesù mette in scena tirando in ballo figure apparentemente diverse e contrastanti fra di loro, ma non è forse vero che tutti noi siamo abitati da atteggiamenti contrastanti? Esattamente come il racconto della breve parabola di oggi. Il racconto è semplice: il secondo figlio dice di no, si ribella esplicitamente al Padre, ma ad un certo punto accade dentro di lui un cambiamento, un pentimento che gli cambia prospettiva e scelte. Il primo, invece, risponde subito di si. Egli sembra voler compiacere il padre, ma in fondo al cuore non ha nessuna voglia nemmeno lui di andare a lavorare nella vigna. Infatti alla fine, pur avendo detto di si, non ci va. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre? Domanda Gesù. Ovviamente tutti rispondono prontamente il secondo. Ma Gesù non si accontenta della risposta esatta, svela invece le carte: “E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli”. Essere religiosi può essere solo un’apparenza per compiacere Dio, ma ciò che conta è quello che scegliamo nel cuore al di là dell’apparenza.
Luigi Maria Epicoco
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