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Giovedì della Terza settimana di Quaresima

L'appello di Geremia ci invita a farci ascoltatori attivi della parola di Dio, dobbiamo riconoscere che il più delle volte "sentiamo" della parole che però non trovano posto dentro di noi.

Le parole che Dio rivolge al popolo sono il fondamento dell'alleanza: definiscono l'identità stessa di Israele quale popolo di Dio. Così anche per noi, nel momento in cui rispondiamo agli appelli del Signore siamo certi di essere felici proprio perché fedeli alla nostra identità.

Tutti abbiamo fatto l'esperienza di come il vero ascolto dell'altro (di chiunque altro) ci trasformi, non restiamo gli stessi. Il suono che ci raggiunge e trova accoglienza produce un cambiamento nell'intimo e stimola all'azione. Così capita anche con la Parola di Dio se trova posto in noi! Ascoltare la parola che è Gesù, custodirla nel cuore lasciando che purifichi e trasformi i sentimenti e la mentalità, e metterla in pratica, ci rende più autenticamente chi siamo chiamati ad essere.

Oggi diamoci del tempo per rimanere in ascolto!

 

Prima Lettura

Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio.

Dal libro del profeta Geremìa (7,23-28)

Così dice il Signore:

«Questo ordinai loro: "Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici".

Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle.

Da quando i vostri padri sono usciti dall'Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervice, divenendo peggiori dei loro padri.

Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca».

Parola di Dio.

 

Vangelo

Chi non è con me è contro di me.

Dal Vangelo secondo Luca (11,14-23)

In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.

Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.

Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».

Parola del Signore.

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